Coronavirus, resta da risolvere il problema del rimborso di biglietti e abbonamenti. La soluzione voucher non soddisfa consumatori e Ue.
Mentre si succedono le diverse fasi dell’emergenza coronavirus, resta da risolvere l’annoso problema del rimborso dei biglietti e degli abbonamenti per gli eventi sospesi, rinviati, annullati o da disputarsi a porte chiuse a causa dell’emergenza sanitaria.
Coronavirus, c’è il nodo voucher
Sulla rete sono tante le segnalazioni di utenti che riferiscono di aver ricevuto l’offerta di un voucher al posto del rimborso del prezzo del biglietto. Una strategia che non soddisfa buona parte delle persone che avevano acquistato un tagliando e poi hanno dovuto fare i conti con i rinvii o la cancellazione dell’evento.
Il problema riguarda i concerti, gli spettacoli, i biglietti per le mostre, gli abbonamenti in palestra o agli impianti sportivi.
Si tratta di un tema sollevato sin dalle prime fasi dell’emergenza coronavirus ma che all’inizio del mese di giugno non ha ancora una soluzione chiara in grado di evitare malcontenti e polemiche.
Coronavirus, come ottenere il rimborso di biglietti e abbonamenti
Quello dei voucher è uno dei temi spinosi della questione. Lo strumento è consentito dal governo italiano che lo ha approvato in un pacchetto di norme emergenziali, ma è in contrasto con il diritto europeo.
Concerti e spettacoli
Per quanto riguarda i concerti e gli spettacoli, è possibile offrire un voucher al posto del rimborso. Il buono è da usare entro diciotto mesi la data di emissione per lo stesso evento, nel caso in cui venga riprogrammato, o per un evento differente. In tal senso l’Italia si discosta dal resto d’Europa. dove si procede con il rimborso del prezzo del biglietto.
I viaggi
Stesso discorso vale per i viaggi. Chi aveva una prenotazione ma non è potuto partire per l’emergenza coronavirus potrà avere, a discrezione dell’operatore o dell’agenzia di viaggi, il rimborso del prezzo del biglietto o un voucher da spendere entro un anno.
Abbonamenti in palestre e piscine
Palestre e piscine sono rimaste chiuse a lungo e gli abbonati ovviamente non hanno potuto usufruire dei servizi, ripresi lo scorso 25 maggio ma con modalità differenti alla luce delle linee guida legate all’emergenza coronavirus. Il discorso non cambia. I gestori delle palestre, in caso di richiesta da parte dell’utente, possono concedere il rimborso o mettere sul piatto un voucher.
Il decreto Rilancio in Parlamento
La partita di deciderà in Parlamento, dove dovrà essere approvato il decreto Rilancio. L’orientamento. in base a molti emendamenti in materia, sarebbe quello di allinearsi alle direttive europee prediligendo la via del rimborso a quello del voucher, sconveniente per la maggior parte dei soggetti che chiedono il rimborso.